dal Bianco al Nero

“Il materiale ceramico è tanto suadente da costituire una vera trappola per chi lo pratica. Si è sempre tentati di conservare le porosità e le screpolature al taglio del filo, di assecondare le venature occasionali, le striature della mano, le tracce delle cinque dita, gli strappi e le lacerazioni così affascinanti. E poi le affumicature del fuoco, i bei bruni-neri che rimandano alla fucina di un vulcano o ai primordi dell’umanità. Si può parlare così di ritorno alle origini, ... di atto riconciliante con la terra, terra-madre come di un ventre in cui possano placarsi le angosce e le scissioni di un mondo al quale non possiamo chiedere le risposte ultime della vita”. Nedda Guidi

Questa è l’essenza della ceramica che Nedda Guidi, artista recentemente scomparsa, ha vissuto e raccontato nel suo lungo percorso artistico. Sono parole chiare e semplici ma allo stesso tempo così intense da riconoscermi profondamente in esse.